{"id":12749,"date":"2022-01-25T07:21:00","date_gmt":"2022-01-25T07:21:00","guid":{"rendered":"https:\/\/vashmeh.ru\/?p=12749"},"modified":"2023-03-08T08:18:45","modified_gmt":"2023-03-08T08:18:45","slug":"passione-bestiale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/vashmeh.ru\/zoofilia\/passione-bestiale\/","title":{"rendered":"Passione bestiale"},"content":{"rendered":"\n

I fatti che sto raccontando sono assolutamente veramente accaduti, sono stati cambiati solo i
nomi e le localit\u00e0, di pura fantasia.
Estate 1981, sono appena diventata maggiorenne, ma soprattutto ho gli ormoni che mi stanno
scoppiando ed una voglia irrefrenabile di provare le gioie del sesso, ovvero di assaggiare un bel cazzo.
Un cazzo da toccare, da succhiare, da infilare dentro la figa bollente. Mi chiamo Peppa, sono una bella
ragazza ed ho un sacco di corteggiatori; magra, slanciata, con un bel viso e soprattutto con un bel paio
di tette ed un culetto invidiabile e poi ho una caratteristica particolare: ho la figa che si mette ben in
risalto con i pantaloni attillati; una figa che attira lo sguardo degli uomini.
Purtroppo, siamo in un piccolo paesino della Sicilia e non \u00e8 che in effetti abbia molte possibilit\u00e0
di frequentare ragazzi. Per\u00f2, nella villetta di campagna, dove ci traferiamo in estate, ho un ammiratore
che sbava per me; un ammiratore che appena mi vede, o per meglio dire, appena sente l\u2019odore della
mia figa, tira fuori il suo pistolone e mi fa vedere quando mi desidera.
Sto parlando del mio Argo, un bellissimo cane da caccia, dal manto lucido color miele, muscoloso
ed agilissimo, che malgrado la sua piccola statura e dotato di un super cazzo.
Quando ci sono io in campagna, Argo sta solo con me, mi segue ovunque io vada, ma soprattutto
continua ad annusarmi in mezzo alle gambe e continua a stare con il cazzo sfoderato, a penzoloni.
Un giorno eravamo da soli, io ed il mio Argo, e mi sonno avviato verso il fondo del terreno,
lontano qualche centinaia di metri dalla abitazione. Io, quel giorno, indossavo un paio di pantaloncini
corti, che strofinavano sulla mia vulva, procurandomi una bella sensazione\u2026 in pratica avevo la figa in
un bagno di umori. Trotterellando trotterellando mi sono avviata lungo il sentiero, seguita a ruota da
Argo, che correndo e giocando non perdeva occasione per annusarmi. Quello che mi faceva arrapare
era quel cazzone che gli penzolava in mezzo alle gambe e che rimaneva duro per ore. Ed era un gioco
vizioso, io pi\u00f9 mi arrapavo e Argo pi\u00f9 si eccitava, e pi\u00f9 gli si ingrossava il cazzo e pi\u00f9 io mi eccitavo.
Quel giorno la mia voglia di cazzo aveva superato tutti i limiti. Giunta vicina alla gebbia, che altro non
\u00e8 che un grosso recipiente in cemento, al riparo di un grosso albero di alloro e degli alberi di ulivo
tutt\u2019intorno, mi sono appoggiata, in piedi, su di un grosso masso, a gambe un po\u2019 aperte e con la figa
in fiamme. Quel giorno ho perso ogni remora ed ogni freno inibitore, la mia voglia di minchia ed il
desiderio di godere hanno preso il sopravvento e oramai stufa di distruggermi di ditalini, decisi di
lasciarmi andare e di avere qualcosa di pi\u00f9. Volevo accontentare il mio spasimante e stoppare un po’
le mie voglie. Messa in quella posizione, con la figa stretta nei pantaloncini, ho fatto avvicinare Argo,
avevo voglia di toccargli, tanto per cominciare, il cazzo. Appena il cane si \u00e8 avvicinato, si \u00e8 subito messo
in piedi, contro di me, ed ha cominciato a scoparmi la gamba. Sentivo il suo cazzo caldissimo ed umido
che strofinava contro la mia pelle e poi il suo naso che puntava sulla mia figa. Ho allungato la mano ed
ho afferrato il cazzo di Argo, s\u00ec, proprio afferrato e stretto: che bellissima sensazione, era duro come
un tocchetto di legno, come il manico di legno della mia spazzola per capelli, con la quale a volte mi
trastullavo la fica, in attesa di un cazzo vero. In quel momento ho pensato che non c\u2019era nessuno in
giro, ma in verit\u00e0 ho anche pensato che se c\u2019era qualcuno che mi stesse vedendo mi sarei eccitandomi
ancora di pi\u00f9 a quell\u2019idea, e preso coraggio, mi sono slacciata i pantaloncini, lasciando la figa quasi
libera, coperta solo da un lembo di slip, zuppo zuppo dei miei umori; il mio Argo non aspettava altro
ed ha subito infilato il suo muso in mezzo alle gambe, lappandomi tutta. Presa dall\u2019eccitazione, che mi
stava facendo saltare le cervella, ho incominciato a farmi scivolare gi\u00f9, verso il cazzo di Argo che
imperterrito continuava a scoparmi la gamba. Scivola, scivola, sono arrivata con la figa vicino alla punta
del cazzo di Argo ho quindi scostato le mutandine e mi sono fatto infilzare dal suo cazzo. In quella
posizione non mi ha potuto prendere bene, nel senso che non me lo ha infilato tutto dentro, ma ha
continuato in piccole penetrazione, non profonde, in un entra ed esci pazzesco. Ho sborrato come una
maiala, sentivo la sborra del cane che mi riempiva la figa, a spruzzi\u2026 non so quante volte ho goduto,
ma so che ho goduto tantissimo e bene: finalmente, un cazzo vero.
Mi sono ricomposta e piano piano sono rientrata verso casa: io e Argo eravamo felici e
finalmente il cazzo di Argo era rientrato nel uso fodero. Sono entrata in casa, ho aperto il frigo e bevuto
una buonissima bevanda fresca, che ha stemperato il mio calore, ma non la voglia di cazzo, che anzi era proprio aumentata. Il mio Argo, il mio maschione, si stacc\u00f2 da me e and\u00f2 a mangiare e bere nelle
sue ciotole, quasi anche lui a rinfrescarsi, per poi sdraiarsi all\u2019ombra a riposare.
I mei genitori se ne stavano andando a fare una visita a dei parenti, visita alla quale avrei dovuto
partecipare anche io, ma alla quale ho rinunciato, perch\u00e9 volevo completare l\u2019opera. Infatti, appena
rimasi sola, andai in bagno per fare un bel bidet, ma soprattutto per dare una mescolatina alla mia
frega, eccitandomi ancora come una maiala, anzi come una cagna. Rimasi con addosso solo una
magliettina, senza slip o pantaloncini. Aprii l\u2019uscio di casa appena appena, quanto e bastato per poter
chiamare Argo e per farlo entrare in casa. Avevo vampate di calore che mi trafiggevano il corpo e stavo
sempre con una mano sulla figa, quasi a volerla trattenere. Appena Argo entr\u00f2 dentro, si mise ad
annusare nell\u2019aria, sentendo l\u2019odore della sua cagna in calore. Lo accarezzai dolcemente sulla schiena
e sul capo, gli toccai il musino e misi la mano sul cazzo: era gi\u00e0 fuori a penzoloni ed aveva un grosso
nodo alla fine, che rendeva il suo arnese veramente maestoso.
Questa volta ero veramente decisa e farmi fottere per bene, volevo sentire il suo cazzo dentro,
fino in fondo.
Per andare dalla mia camera al salone, essendo su due livelli, c\u2019era una porta con due bei scalini,
che facevano proprio al caso nostro. Mi sedetti sugli scalini, con le natiche a terra direttamente sul
pavimento, quasi a voler stemperare il calore; allargai le cosce, le mie belle e giovani cosce ed
incomincia ad accarezzarmi. Argo cap\u00ec subito l\u2019antifona e si avvicino immediatamente, infilando deciso
la sua testa in mezzo alle mie gambe. Ha cominciato a lapparmi la figa, facendo roteare la lingua fra le
labbra e il buchino del culo, su e gi\u00f9, su e gi\u00f9 senza fermarsi un attimo. Mi ha fatto godere subito,
ancora, ma non ero sazia assolutamente. Ho attirato Argo verso di me e me lo sono appiccicato
addosso; sentivo il suo odore forte, di selvatico, e l\u2019odore del suo cazzo che aveva gi\u00e0 incominciato a
spruzzare per il pre coito. Ho avvicinato verso di me il cane ed ho aspettato. Argo aveva un cazzo
enorme ed io una fighetta ancora vergine, ho sentito la sua punta farsi strada dentro di me, ho sentito
una sensazione indescrivibile, un piacere immenso che mi partiva dalle punte dei piedi per giungere al
cervello; avevo dei fremiti bestiali e bestiale era l\u2019amplesso che stavo provando con la mia bestia, che
quasi avendo compreso la mia inesperienza, aveva cominciato a fottermi con dolcezza, con un ritmo
lento e costante.
Non so se quel giorno ho perso la mia verginit\u00e0 o meno, ma so solo che ho goduto come non
mai e che il mio cagnolone mi ha scopato almeno per mezzora, continuando a riempimi la figa con la
sua sborra calda. Penso di non aver perso quella volta la mia verginit\u00e0 perch\u00e9 a Argo e venuto fuori un
nodo grossissimo, che malgrado i sui colpi non \u00e8 riuscito a fare entrare dentro la mia figa, ma penso
anche di aver capito quali sono le gioie della vita e che i cani sono animali fidati: ti scopano, ti fanno
godere e non si vantano con nessuno delle loro conquiste.
Sinceramente, ma proprio sinceramente, da quel giorno, quando avevo la possibilit\u00e0 di toccare
il cazzo di un cane, lo facevo volentieri, perch\u00e9 mi piace un casino farglielo diventare duro e poi vederlo
a penzoloni.
Sono stata anche fortunata perch\u00e9 dopo qualche anno ho iniziato una storia importante, che
dura tutt\u2019ora, con un uomo, Stefano, che condivide a pieno i miei gusti, che mi ha aiutato a scrivere questo racconto e che mi ha fatto scopare dai suoi cani: ma questo far\u00e0 parte di altri racconti.
Se volete condividere o commentare privatamente, potete scrivere a <\/p>\n

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