Quest’anno sono stata in vacanza in Brasile con delle amiche. Era da parecchio che avevamo deciso di partire per un viaggio insieme, ma alla fine complice gli impegni reciproci non ci eravamo mai riusciti. Invece stavolta ce l’avevamo fatta, a partire per una settimana di relax e divertimento lontani dall’Italia e dai nostri problemi amorosi e lavorativi. Infatti in campo sentimentale sembravamo 4 sfigate, nessuno riusciva mai a conquistarci realmente il cuore. Così valigia alla mano siamo partiti alla volta del Brasile. Eravamo un gruppo molto unito ed affiatato, ci volevamo bene tutte e il divertimento e la risata non mancavano mai. Giunti a Copacabana dopo un lunghissimo viaggio in aereo avevamo subito potuto ammirare la bellezza degli uomini brasiliani che facevano jogging sulla spiaggia. Alti, mori palestrati e con una prestanza fisica da far eccitare tutte e noi eravamo lì ad ammirare e a scherzare su quanto fossimo sfigati ad essere nati in Italia dove il modello di maschio era tutt’altro che questo che trovammo in Brasile. Un giorno, come era da prassi ci svegliammo per andare in spiaggia a goderci un po’ di tintarella e soprattutto ad ammirare le bellezze carioche che c’erano sulla spiaggia. Fortuna volle che facemmo conoscenza con un gruppetto di ragazzi brasiliani molto simpatici e carini che ci invitarono a giocare a pallavolo sulla spiaggia. Noi accettammo subito e approfittando di una nostra amica che sapeva parlare il portoghese riuscivamo a farci capire. Ci divertimmo moltissimo, i brasiliani hanno proprio una marcia un più in tutto. Tra quel gruppetto notavo un ragazzo di nome Mario che mi osservava particolarmente ed era molto gentile con me. Io mi sentivo lusingata ed allo stesso modo in imbarazzo, in quanto odio sentirmi osservata. Anche dopo la partita quando ci invitarono a bere qualcosa al chiosco della spiaggia, Mario si sedette accanto a me ed iniziò a fulminarmi con dei sorrisi che avrebbero fatto bloccare tutti. Io abbassavo lo sguardo timidamente e a volte cercavo i suoi occhi. Era bellissimo, sguardo penetrante, alto, muscoloso e con un sorriso da bravo ragazzo che mi colpirono subito. Dopo un po’ cercò di farmi capire che sarebbe stato lusingato se avessi accettato di fare 4 passi da soli io e lui. All’inizio ero molto imbarazzata soprattutto dalle mie amiche che mi spingevano, poi mi sono detta, è la mia vacanza è giusto me la goda e così accettai. Mi prese per mano e passeggiammo a lungo a riva. Facemmo credo un chilometro dopodiché mi portò dietro una duna dove saremmo potuti stare da soli. Mi fece sedere e iniziò ad accarezzarmi il viso. Andai in estasi non capivo più nulla, mi sentìì sopraffare da una voglia immensa di fare sesso con lui e così iniziai a baciarlo. Ci baciammo intensamente mentre lui tentava di allungare le mani verso la mia quarta di seno naturale. Ero preoccupata che ci avrebbero potuto vedere, ma la voglia diventò ben presto irrefrenabile e così mi lasciai andare. Mi tirò fuori quei enormi palloni che avevo sul petto ed iniziò a succhiarmi i capezzoli facendoli diventare turgidi . Ansimavo di piacere e iniziai a notare rigonfiamenti nel suo costume aderente di colore rosso. Non potetti che mettere la mano sul suo pacco già molto duro. Così si abbassò il costume e rimasi colpita dall’enorme membro che aveva tra le gambe. Era più o meno 22 cm durissimi come un bastone di legno e tutto ben depilato. Mi accompagnò con la testa verso il basso facendomi capire che voleva un bel pompino italiano. E allora diedi il meglio di me: mi abbassai lo presi in bocca e iniziai ad andare su e giù con le labbra fino alla fine della sua asta quasi a soffocare. Sembrava apprezzare sentendolo gridare di piacere. Poi, decise di ricambiare, mi allargò il costume e dopo aver infilato prima due dita all’interno della mia fica, si piombò sulla mia clitoride colpendola con brevi colpi di lingua che mi piacevano moltissimo. Ero bagnatissima come non mai, lui mi fece capire di voler fare sesso completo ma io ero un po’ imbarazzata di farlo dietro quella siepe tra tantissima gente che avrebbe potuto scoprirci. Ma forse proprio la paura di essere scoperti ha reso magico quel momento e così mi sedetti su di lui cavalcandolo. Era una furia, una vera forza della natura, mi sbatteva su e giù con potenza e forza quasi provocandomi dolore alla mia vagina. Ma era bellissimo, non avevo mai scopato con tanta potenza ed apprezzai molto. Mi rivolsi prima con il viso verso di lui, abbassando il mio seno sul suo volto soffocandolo, poi mi girai dandogli il culo e lì sentivo che apprezzò particolarmente il mio fondoschiena che anni di palestra avevano reso sodo come quello di una brasiliana. Arrivai in un mare di piacere, ma fu diverso dalle altre volte perché non potetti sprigionare la mia energia altrimenti ci avrebbero sentito e ciò mi fece scoppiare dentro. Ma non era finita, Mario sembrava uno stallone interminabile ed era sempre duro, mi fece mettere a 90° ed iniziò a giocare con il mio ano, stuzzicandolo con il dito e con la lingua. Era evidente che voleva farmi rilassare perche voleva schiaffarmelo nel culo. Ero un po’ preoccupata, quel cazzone enorme avrebbe potuto farmi male davvero, ma era ormai impossibile controllare la furia di Mario. E allora mi lasciai andare, me lo fece entrare piano piano, ma il dolore era fortissimo, sentivo lo sfintere allargarsi a più non posso. Andava sempre più in profondità nel mio culo e dopo averlo allargato per bene iniziò a sbattere velocemente facendolo entrare e uscire. Non urlare dal dolore era impossibile, ma dovetti stare zitta e tapparmi la bocca fino a quando non giunse al massimo piacere e mi sborrò sul culo. Fu una scopata pazzesca che mi porterò per sempre nei ricordi di quel viaggio in Brasile. E fui lusingata quando sul viaggio di ritorno raccontai tutto alle mie amiche che morirono dall’invidia in quanto gli amici di Mario non furono disponibili e cortesi con loro.
Sesso in spiaggia con un brasiliano
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