Mi tocca venire in ufficio tra natale e capodanno per finire dei lavori indispensabili sul bilancio. Naturalmente sono solo, dato che l’ufficio dovrebbe essere chiuso per ferie. Non verrà neanche Diana, la ragazza delle pulizie ed io mi annoio. Scendo nel giardino a fumare una sigaretta; nel palazzo c’è anche un call center e di solito nell’orario di pausa è un bel vedere di giovani ragazze ruspanti, che fanno un lavoraccio per poche centinaia di euro. Trovo Alessia, evidentemente di turno festivo; è una bella ragazza alta 1,75, quarta di tette, bellissimo culetto allenato e tenuto su da tanta palestra, bionda, occhi verdi, che veste sempre sexy anche se un po’ volgare. Oggi indossa un cappotto di pelle, pantaloni di pelle neri, una camicetta bianca di cotone e stivali over the knee. La abbordo come al solito, qualche complimento, “passato bene il Natale ?”, lei chiacchiera mentre – inconsapevolmente o meno – accavalla le gambe e si mostra civettuola. Entro nel discorso dicendole che veste sempre molto sexy e che non vedo l’ora che indossi nuovamente quegli stivali rosso bordeaux che aveva lo scorso inverno, Lei intrigata mi dice: “perché ? questi non ti piacciono ?” tirando su il gambale in maniera provocante. Io esprimo il mio gradimento e le dico “mi piacciono molto e sono convito che siano morbidi ed odorosi di pelle … posso offrirti un caffè su da me ? Lei mi guarda con un broncio severo e mi risponde: “non ti pare di essere un po’ sfacciato ? Sono una ragazza seria e tu sei sicuramente sposato, anche se non porti la fede in ufficio …” ed io pronto: “non sono sposato, ma ho una storia con una ragazza che adora vestirsi in pelle e stivali, pensa che ne ha più di trenta paia diversi; ad entrambi piace molto giocare con la pelle …” Alessia mi guarda sorniona e mi dice: “adesso devo rientrare, ma alle 15 finisco il turno, se l’invito vale ancora, un caffè me lo prenderei volentieri …” e se ne va sculettando sui sui stivaloni. Mi immergo nel lavoro e non ci penso più, ma alle tre e 10 sento suonare alla porta, vado e vedo Alessia ancheggiante, le apro e le dico: “sei venuta per il caffè ???”, Lei entra spavalda e mi dice “anche…”. Le faccio vedere l’ufficio e poi la porto nella zona ristoro e preparo due caffè. Mentre li sorseggiamo Alessia, appoggiata al tavolino con le gambe stivalate larghe e il cappotto di pelle che le pende ai lati, mi dice: “raccontami di questa tua ragazza con gli stivali … Mi sono giunte delle voci dalla ragazza delle pulizie e vorrei capire meglio …”. “Non c’è niente da capire, Diana ogni tanto mi fa i pompini, ma è decisamente bisessuale e le piace la mia Valeria, così abbiamo scopato in tre alcune volte”. Alessia rifa il broncio: “ma come sei diretto e volgare … poi non ci credo mica che fate quelle cose, dovresti avere un arnese piuttosto resistente per scoparti due donne insieme … ” mentre lo dice si lecca le labbra in modo molto arrapante. Io non perdo l’occasione e guardandola negli occhi verdi le rispondo “se vuoi arrotondare i magri guadagni, ce ne anche per te porcellina …”, “non sono mica una puttana, stronzo, . se hai voglia di troie c’è una mia collega che arrotonda facendo pompini a destra e a manca, a me è solo venuta voglia di verificare ..”, detto ciò mi appoggia una mano sul pacco. Io ricambio il contatto sulla sua fica inguainata nel pantalone di pelle, il massaggio reciproco continua finché il mio arnese non manifesta tutto il suo entusiasmo e la sua pussy comincia a bagnare il cavallo del pantalone di pelle. A questo punto Alessia mi infila un metro di lingua in bocca e la muove con maestria, da me ricambiata, poi si china, tira fuori il mio cazzone duro per infilarselo tra le labbra rosse e lucide; dopo un po di ciucciatine lo ingoia fino alle palle e comincia a spompinarlo: “per essere grosso è grosso”, dice sfilandolo un attimo, io la prendo per mano e la accompagno in sala riunioni, la faccio piegare a 90 sul tavolo e comincio a baciare e leccare i pantaloni di pelle in corrispondenza del suo cavallo e del suo bellissimo culetto. Alla ragazza il trattamento fa effetto, ancor di più quando le appoggio la bestia eretta negli stessi punti, strusciandolo per tutta la sua lunghezza; quando se lo ritrova tra le cosce le stringe e comincia a masturbarmelo con la pelle dei pantaloni, mimando un amplesso, intanto ho allungato le mani tirandole fuori le tette dalla camicetta e le stringo titillando i suoi capezzoli. Non resistendo più le slaccio i pantaloni (sono stretti in vita da una fusciacca di pelle annodata) li tiro giù e finalmente il mio cazzo trova l’umidità della sua fica, persino il buchino è umido. Alessia ansima e mi dice “dai ficcamelo dentro, scopami per bene che mi hai fatto venire voglia di porcherie”. Eseguo l’ordine piantandoglielo dentro il pancino senza mollare le sue tette, cui anzi mi aggrappo forte per spingere meglio. La scopo forte per una decina di minuti, poi la giro sul tavolo, le allargo le gambe mettendomi gli stivali appoggiati alle spalle e riprendo a limarle la fica ormai fradicia dei suoi umori. Poi mi sfilo e mi chino tra le cosce per succhiarle la clitoride e infilarle la lingua nella ficona spalancata. Il trattamento le piace a giudicare da come mi spinge la testa, allora la spingo sul tavolo e ci salgo anche io, infilandole il cazzo duro in bocca nella classica posizione del 69. Alessia gode come una pazza con il palo piantato fino in gola, praticamente le sto scopando la bocca. Non basta a tutti e due, tant’è che Alessia si stacca e, tutta sbrodolata mi dice: “tutto qui ? Chi sà che mi credevo …” La provocazione è troppo, quindi la rimetto di schiena a cosce larghe, quanto il pantalone a mezza coscia permetta, le sfilo fulmineo uno stivalone (è morbido e senza zip), sfilo anche quella gamba del pantalone, in modo da poter spalancare del tutto il compasso delle sue lunghe gambe, poi fulmineo arrotolo l’imboccatura dello stivale e glielo ficco dentro la fica bagnatissima, per cui penetra per buoni 20 centimetri, e comincio a scoparla forte con quello. Alessia ulula di piacere, ma non basta ancora: prendo il mio cazzo con l’altra mano le lo aggiungo all’imboccatura della sua fica piena di stivale, spingo e mentre lei urla riesco a farlo scivolare dentro sulla pelle bagnata dello stivale. Lascio fermo lo stivale ben piantato dentro di lei e la scopo forsennatamente. Lei urla e gode per la doppia dilatazione. Prima di venire sfilo il cazzo, lo sposto poco più in basso e forzo il suo buchino del culo, peraltro ben lubrificato dai suoi umori colanti: lo stivale resta ben piantato nella sua fica e il mio glande si fa strada piano piano nel suo culetto. fino ad entrare e permettere all’asta di scorrere nello stretto sfintere, su e giù, veloce. Alessia è senza fiato ma lo prende in culo con grande dignità, tant’è che ad un certo punto prende lei il comando dello stivale e lo stantuffa in fica in contro ritmo col mio cazzo che la incula e gode a ripetizione di orgasmi bagnati; mentre sento il suo sfintere che si contrae, stritolandomi l’uccello. Sfilo il palo dal culo e vengo con un fiume di sborra sullo stivale, sulla sua pancia e sulla fichetta. Alessia ancora in orgasmo sfila lo stivale tutto bagnato dal suo squirt e dalla sborra e se lo mette in bocca leccando e spompinadolo avidamente. Calmata dagli spasmi del godimento, mi dice: “si sei bravino, ma io ero una sola … Vediamo come te la cavi con la mia collega pompinara … ” detto questo prende il telefono e dice: “Antonella, se hai finito di spompirare il capo, vieni un momento all’ultimo piano, che c’è lavoro per te … !” Chiude i telefono, si sfila l’altro stivale e i pantaloni e indossa di nuovo entrambi gli stivaloni, mi bacia limonandomi lo sperma che ha ancora in bocca; si chiude il cappotto di pelle e va ad aprire alla sua amica. Anche Antonella è una tipa interessante, sebbene più bassa di alessia e molto più volgare di viso, entra nella sala riunioni, indossa uno stivale sotto al ginocchio e una gonna di pelle rossa, con un giubbotto di pelle nera a stringere le sue tette, ha la coda di cavallo alta e i capelli platinati. Alessia la presenta dicendo che le voci che girano sul mio conto sono verosimili e le racconta del trattamento subito, “ma voglio proprio vedere se il suo cazzone regge il tuo trattamento e la mia fica insieme” Antonella rotea la lingua e mi dice “ti spompino per 100 euro, ma non voglio essere scopata, ad Alessia lecco la fica gratis”. Che signora !!! Ma già immagino la sua coda di cavallo ondeggiare davanti al mio pube e sfodero lo spadone; Alessia, mi spinge seduto sul divano (anche questo di pelle) e avvolge il pantalone di pelle sul cazzo dritto masturbandolo, mentre Antonella si inginocchia e prende tra le sue notevoli labbra il glande gonfio di voglia, lo succhia con notevole maestria, guadagnando centimetro per centimetro fino ad ingoiarlo tutto, succhia, aspira e stringe le labbra e già so’ che diventerò cliente fisso. Prima che sborri in quella gola profonda, Alessia sfila la sua amica e girata di spalle si pianta letteralmente nel culo la mia asta dritta, mentre si incula andando su e giù, Antonella si trova davanti la fica aperta dell’amica e comincia a leccarla avidamente, senza tralasciare di slinguazzare le mie palle ed il cazzo mentre Alessia è in elevazione e ne lascia libero un pezzo. Anche questo trattamento è notevole ed impegnativo, ma mentre io tengo duro Alessia ordina ad Antonella di sfilarsi lo stivale, arrotolarlo e ficcarglielo nella fica al posto della sua lingua. Anto esegue e comincia a scoparla collo stivale, continuando a leccare all’impazzata fica, pelle e palle ! Alessia viene urlando ed io le sfilo il palo dal culo prima di riempirglielo di sborra calda; come è fuori dallo sfintere, Anto ne approfitta e lo ingoia tutto, fino alle palle, ricevendo una grande sborrata in gola, si tira su e baciando Alessia le trasmette parte del bottino. Le due continuano a limonare per un bel po’ godendosi il mio succo. Mentre le due si rivestono e si ricompongono, io chiedo ad Alessia: “Allora ? Superata la prova ? Sono stato all’altezza delle voci che girano ?”, e lei senza scomporsi: “vediamo … ci devi ancora presentare La tua ragazza e tutti i suoi stivali; mi è piaciuto come li usi e se vuoi leccare i miei stivaloni rossi dovrai essere all’altezza, ora paga questa troia di Antonella, mentre io e te andiamo al Centro commerciale, dove mi comprerai un paio di stivaloni nuovi e anche dei leggins di pelle, cui farò scucire il cavallo: oggi ho faticato troppo a farmi scopare col pantalone a mezza gamba, voglio essere inguainata nella pelle ma coi buchi al vento !!!”. Che dovevo fare ? La ho accompagnata al centro commerciale da Bruna, “la commessa tutto fare” di Zara dei precedenti racconti, le ho comprato stivali over size e quanto altro voleva e, per chiudere in gloria la serata, mi sono fatto spompinare a due bocche per ringraziamento. Non posso pensare cosa potranno fare Alessia, Antonella, Bruna e Valeria insieme e temo per l’integrità del mio arnese !!!
Sesso Pelle e Stivali 12 – in ufficio Con Alessia e Antonella
Clicca per votare questo articolo!
[Voti: 1 Media: 5]
- Come sono passata da vergine a troietta sverginata da sorella e cugina lesbo
- Il nostro incontro