La scopata in treno

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La scopata in treno

La giornata era iniziata in malo modo, dovevo andare a lavoro e la macchina aveva deciso di non partire, odiavo prendere il treno ma non avevo avuto altro scelta, ci sarebbero voluti 50 minuti di viaggio, mentre con l’auto solitamente in mezz’ora sarei già arrivata. Salì sul treno, il mio vagone era completamente vuoto, mi sedetti vicino al finestrino e guardai fuori mentre il mezzo ripartiva. Dopo qualche minuto vedo al porta aprirsi, il controllore di turno quel giorno era venuto per verificare il mio biglietto: era un ragazzo sulla trentina d’anni, alto, moro, muscolo e aveva degli occhi verdi bellissimi. Mi soffermai a guardarlo più del dovuto, lui se ne accorse e mi chiese se fosse tutto ok, io gli risposi di si mentre nella mia mente si susseguivano immagini di lui a torso nudo. Accavallai le gambe di proposito facendo salire la gonna che indossavo, lui guardò, mi fece un mezzo sorriso, mi restituì il biglietto e mi salutò. Sospirai e tornai a guardare fuori, passarono cinque minuti e non riuscivo a togliermi dalla testa l’immagine di quel tipo, mi resi conto che il suo pensiero mi stava eccitando. Erano settimane che non facevo sesso con qualcuno e ne sentivo il bisogno, per me era un modo per scaricare lo stress. Il treno fece una prima fermata ma nel mio vagone continuava a non salire nessuno, dopo qualche minuto il controllore passò nuovamente, questa volta ne approfittai per mettere in mostra il mio grosso seno, mi alzai e mi tolsi la giacca proprio mentre stava venendo verso di me, poi mi sedetti, facendo sembra quel gesto casuale. Lui mi guardò velocemente ed uscì, a quanto pare non ero riuscita ad attirare la sua attenzione, iniziai a pensare che non sarei mai riuscita ad avere il suo numero. Stavo quasi del tutto abbandonando il pensiero quando lo vidi rientrare per l’ennesima volta, si fermò, si voltò e bloccò la porta di accesso al vagone, abbassò la tendina del vetro, poi con aria sera lo attraversò tutto e fece la stessa cosa con l’altra porta. Iniziai a preoccuparmi che stesse accadendo qualcosa. Tornò davanti a me, non disse nulla, mi mise una mano dietro la testa e mi spinse verso il suo cazzo, lo urtai con le labbra da sopra i pantaloni e mi resi conto di quanto fosse duro. A quanto pare gli avevo fatto effetto. Aprì la zip dei suoi pantaloni e lo tirai fuori, era molto lungo e grosso, un cazzo perfetto, uno di quelli che ti entrano dentro e ti fanno godere di brutto. Lo presi in bocca, lo leccai, aveva un buon sapore. Mi soffermai sulla cappella, passai la lingua intorno e poi stimolai il buchetto per un po’, ci posai le labbra e succhiai, mentre con la mano gli stavo facendo una sega. Il suo cazzo era durissimo ed io ero molto bagnata. Mi alzai, aprii la sua giacca e gli sbottonai la camicia, volevo vedere quel corpo, era muscolo e perfetto, leccai il suo addome e i suoi capezzoli, poi il collo e infine lo baciai infilandogli la lingua in bocca. Lui mi attirò a se mettendomi le mani sul sedere, sentiva la sua asta premermi tra le gambe, avevo desiderio di lui. Mi spinse contro un sedile, mi fece sedere ed aprire le gambe, si inginocchiò, mi tolse le mutandine e affondò la lingua sulla mia fica bagnatissima, lo sentivo leccare e succhiare, stimolarmi il clitoride con piccoli colpi. Leccava ogni angolo del mio sesso, poi mi penetrò con la lingua, lo tenni fermi per i capelli e mi mossi contro la sua faccia, quel movimento mi faceva impazzire. Lui si aiutò con un dito, me lo infilò dentro e continuò a leccarmela. Stavo godendo così tanto che stavo per venire, ma lui si fermò improvvisamente come se avesse capito che stavo arrivando. Si sollevò, lo vidi toccarsi il cazzo un paio di volte mentre osservava la mia fica bagnata, poi me lo mise dentro di forza, non riuscii a trattenere un gemito di piacere, mi aggrappai ai suoi muscoli e gli sussurrai di farmi impazzire. In risposta iniziò subito a scoparmi forte, sentivo il suo cazzo entrarmi dentro con prepotenza, spingeva ed usciva, poi rientrava e si muoveva veloce, godevo da morire. Mi aggrappai ai braccioli della sedia per non cadere a causa dei suoi movimenti veloci, la mia fica era così bagnata che riuscivo a percepirlo senza toccarmi. Mi alzò le gambe, continuava a scoparmi forte. “Ti piace eh?” “Si-iii” “Volevi il mio cazzo e mi provocavi…” “Lo voglio…Dammelo…” Lui uscì dalla mia fica e me lo rimise in bocca, me la scopò mantenendo lo stesso ritmo di quando mi stava sbattendo nella fica. Facevo fatica a respirare, la mia bocca si riempiva dei suoi liquidi che mi colavano sul collo. Lo tirò fuori, mi guardò, mi prese con forza facendomi alzare, misi un piede su un sedile tenendo ben aperte le gambe e mi penetrò più volte fino a farmi venire sul suo cazzo. Glielo leccai e succhiai, anche lui era pronto per esplodere, glielo stavo muovendo velocemente con la mano aspettando che il suo sperma mi riempisse la faccia ma improvvisamente mi prese per un braccio, mi fece girare e mi fece inginocchiare su un sedile, mi alzò la gonna e infilò il suo cazzo nel mio culo. Urlai per il dolore e allo stesso tempo per il piacere, mi scopò a pecorina per vari minuti poi lo sentì venirmi dentro. Ci rivestimmo, mancavano pochi minuti alla mia fermata, si allontanò e sbloccò le porte del vagone, ritornò da me, mi sorrise e mi chiese se prendevo il treno spesso, io gli risposi che odiavo i treni e i mezzi pubblici ma che quel viaggio mi era piaciuto così tanto che probabilmente avrei lasciato la macchina a casa altre volte pur di godermi quel servizio. Prima di uscire dal vagone, mi lasciò il suo numero e mi diede appuntamento sul treno per altri incontri. Improvvisamente quella giornata era diventata una delle migliori delle ultime settimane.

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