Mi sbatto la mamma porca di un mio amico

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Mi sbatto la mamma porca di un mio amico

Mi chiamo Dario, ho 25 anni, vado all’università, mi piace la compagnia e fare sport, tra i miei passatempi preferiti ci sono le belle donne, non posso farci niente è più forte di me, quando ne vedo una che mi attira, faccio di tutto per averla. Questo è quello che è successo con Simona, una donna bellissima, eccitante, formosa e assolutamente da togliere il fiato; ha 44 anni e se li porta come se fosse una ragazzina, mi aveva colpito fin da subito, l’unico problema è che è la madre di Luigi, un mio amico. Per questo motivo non potevo assecondare le mie voglie con lei, dovevo starmene buono e cercare altrove, ammetto che molte volte era davvero difficile, quando qualche sera mangiavamo la pizza a casa sua, riuscire a guardarla senza pensare a cose sporche era difficile. Suo marito non c’era quasi mai, lavorava sulle navi e per molte settimane stava fuori, tornava sporadicamente e si fermava sempre poco, Luigi, invece, si prendeva cura di lei, faceva l’uomo di casa. Gli sono stato subito simpatico, me lo aveva detto il mio amico, sua madre diceva che ero molto carino e che sembravo un tipo apposto, sentire quelle parole mi rese ancora più difficile pensare ad altro, in qualche modo le interessavo e forse, se avessi osato, qualche speranza di farmela poteva esserci. Se ancora non mi ero fatto avanti era per rispetto nei confronti di Luigi, era sua madre e penso che se avesse scoperto che desideravo da mesi di farmela, mi avrebbe preso a pugni e tolto l’amicizia. Una mattina passai per casa di Luigi, dovevo lasciargli dei libri, lui non c’era, sua madre mi informò che era andato a fare dei corsi all’università, mi invitò ad entrare, accettai senza esitare, quella poteva essere l’occasione giusta per provarci senza essere scoperto. Parlammo del più e del meno, la signora sembrò interessata a sapere di più su di me, le parlai dei miei progetti e di ciò che volevo fare dopo l’università, lei mi ascoltò con attenzione, mentre era presa dalle mie parole, notai che aveva accavallato le gambe, la gonna era salita quel tanto che bastava a mostrare l’orlo delle autoreggenti che indossava. Nella mia mente scattarono subito tanti pensieri, cercai di pensare ad altro, non volevo mostrare reazioni che non avrei potuto controllare ma fu inevitabile, il mio cazzo si irrigidì nei pantaloni e lei se ne accorse subito. A quel punto pensai che mi rimproverasse o mi buttasse fuori di casa e invece si avvicinò di più a me, fece scivolare lentamente una mano dal mio ginocchio su fino alla patta dei miei pantaloni. Mi guardò negli occhi, si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò che desiderava fare sesso con me da quando mi aveva visto, l’attrazione era reciproca, le dissi che non potevo, se Luigi l’avesse saputo non mi avrebbe più parlato. Lei mi tranquillizzò, non aveva intenzione di dirlo a nessuno, non era la prima vola che tradiva suo marito, era convinta che anche lui lo facesse, il loro era un rapporto aperto e adesso desiderava solo farsi scopare da me. Mi eccitai ancora di più, aprii i miei pantaloni e lo tirai fuori, lei lo leccò in tutta la sua lunghezza partendo dalle palle fino ad arrivare alla cappella che avvolse tra le sue labbra. Era una donna matura ed esperta, sapeva come far godere un uomo e stava già facendomi perdere totalmente il controllo; le tolsi il vestito che indossava, le sue grosse tette esplosero dal reggiseno che slacciai, mi fiondai sui suoi capezzoli con la lingua, mentre lei mi succhiava l’uccello. La presi per i capelli e ce la spinsi più volte, facendoglielo prendere fino in gola, poi lo tirai fuori e glielo sbattevo sulle labbra bagnate dai miei liquidi; la spinsi verso il tavolo della cucina, la feci salire e le allargai la gambe, immersi la mia bocca sulla sua figa pelosa. Leccai ogni centimetro della sua intimità, il clitoride era gonfio, lo prendevo tra i denti, lo mordevo e poi lo succhiavo, lei si lasciava andare a gemiti ed urli di piacere, mi spingeva la testa e mi diceva di leccarla e farla godere. Era una vera porca, sentirla eccitata in quel modo, risvegliò i miei istinti animaleschi, la presi di forza e la misi a pecorina, le entrai dentro la figa e iniziai a scoparmela forte, la montai per bene, le davo colpi veloci e affondi sempre più violenti. Notai che le piaceva il mio essere rude, così la spostai sul divano del salotto, la misi ancora a pecorina e le entrai nel culo, salii sul divano per entrarle meglio dentro , la tenni ferma con forza e la scopai senza sosta, non mi fermai nemmeno quando iniziò ad urlare incessantemente, senza chiedermi se fosse per il troppo piacere o per il dolore. Per un attimo tornai a scoparle la bocca, glielo feci leccare per bene, volevo sentisse il sapore del suo culo, poi tornai a sfondarglielo mentre lei si toccava velocemente il clitoride provocandosi orgasmi multipli. Era una vera porca, non mi ero sbagliato, ad ogni suo orgasmo mi avvicinavo sempre di più al mio, sentivo il mio cazzo pronto ad esplodere, volevo che sentisse gli schizzi dentro di se, così quando arrivai, gli sborrai un po’ nel culo, poi, velocemente mi spostai sulla sua bocca e gli spruzzai il mio sperma. Lei leccò tutto e ingoiò, non soddisfatta, riprese il mio cazzo tra le mani e se lo infilò in bocca, succhiando e leccando per bene, come se non volesse perdersi nemmeno una goccia del mio succo caldo. Simona era una donna fottutamente eccitante, mentre me lo ripuliva, aveva un modo tutto suo che riusciva a riaccendere la voglia di darci dentro nuovamente senza sosta. Fu una scopata pazzesca, una delle più belle della mia vita, così decidemmo di continuare a vederci di nascosto dal figlio, per scopare ancora e godere di quel piacere intenso che scattava ogni volta che i nostri corpi si toccavano.

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