Corna veloci.

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Corna veloci.

Mi chiamo Pamela, ho 37 anni, sono sposata con Lucio che ha un anno più di me. Sono una bella donna, alta 1,80, occhi chiari e capelli scuri, bocca ampia e labbra carnose, un bel seno di una terza abbondante, un magnifico culo a mandolino che completa la fattura di cosce lunghe ed affusolate. Siamo una bella coppia nell’insieme, alquanto dedita al vizio: Lucio è un buon amante, ben dotato sia di cazzo che di cervello. Gli piace anche lasciarmi libera di vivere esperienze di puro sesso, che poi gli racconto, oppure le vive con me, e questo tipo di gioco ci provoca un’eccitazione talmente forte che per giorni scopiamo come ricci sino a restare senza fiato. Lavoro nel settore della moda per una ditta che organizza sfilate per stilisti o eventi particolari, che richiedono molto impegno e lavoro. In occasione della fine di uno di questi eventi, siamo usciti a cena per festeggiare, insieme ad alcuni amici, la perfetta riuscita di tutta la manifestazione e, in quell’occasione, è avvenuta una cosa che mi è piaciuta particolarmente. Quella sera ero decisamente vestita in maniera provocante: minigonna in pelle, nera, molto attillata, a metà coscia, che metteva in rilievo le fattezze del mio bel culetto, un top nero che mi copriva a malapena il seno con sopra una camicetta semitrasparente, oltre autoreggenti con tacchi alti ed un trucco non troppo marcato, ma che, in ogni caso, evidenziava le mie labbra carnose. Ci siamo dati appuntamento presso un locale, che quella sera era riservato esclusivamente a noi. Lì, abbiamo incontrato, fra gli altri, anche tre coppie di amici, che stavano a loro volta festeggiando e, tra essi, c’era una coppia nuova, di cui avevamo solo sentito parlare. Roberto e Simona non passavano certo inosservati: lei una bella donna bionda, con un fisico da sballo, e lui un maschio veramente molto figo, di cui sapevo qualcosa attraverso il cicaleccio di amiche, che non avevano remore a definirlo un maiale vero e proprio, dotato di un gran bel cazzo, molto sopra la norma e che sapeva usare benissimo. Per buona parte della serata, abbiamo riso e scherzato mangiando degli stuzzichini e bevendo molto; più di una volta, Roberto non ha perso l’occasione di strofinarsi sul mio sedere ed in una, forse anche in maniera accidentale, mi ha palpato il seno. Stranamente, la cosa mi ha sinceramente eccitato e, avendo notato che mio marito era intento a dialogare con Simona, ho avvertito l’impulso di verificare se le chiacchiere che si dicevano su Roberto corrispondessero al vero. Con finta indifferenza, in un momento in cui lui era vicino a mio marito, io, a mezza voce, ho informato il mio uomo che mi sarei recata in bagno. Lentamente ho attraversato la sala e, controllando attraverso il riflesso sul vetro dell’immensa sala, ho potuto notare che, in maniera quasi istantanea, Roberto mi stava seguendo. Sono entrata in bagno e, quando mi sono avvicinata alla porta del bagno, Roberto è entrato dietro di me, nel bagno delle signore, approfittando del fatto che non c’era nessuno. Chiusa la porta alle nostre spalle, lui mi ha abbracciato e baciato, senza dire una sola parola. Ho risposto al suo bacio con passione e la mia lingua si è insinuata nella sua bocca, intrecciando con la sua lingua una danza erotica sconvolgente. Spingevo il mio corpo contro il suo e strofinavo il mio pube su quel grosso pacco, che sentivo aumentare di volume proprio in corrispondenza del mio ventre. Dopo aver limonato per un tempo che a me è sembrato lunghissimo, lui mi ha spinto a sedermi sulla tazza del water, si è inginocchiato davanti a me e, dopo avermi sollevato le cosce, ha letteralmente strappato il perizoma, incollando la sua bocca sullo spacco della mia fica, già abbondantemente fradicia di umori. La sua lingua ha preso a scorrere dal basso verso l’alto, indugiando a lungo sul mio clitoride, facendomi ansimare e mugolare di piacere come una cagna in calore. La sua lingua vogliosa mi ha penetrato e leccato le piccole e grandi labbra, insistendo a mordicchiare il clitoride, finché, all’apice del piacere, gli ho riversato in bocca tutto il mio nettare, che lui ha raccolto, leccato e ingerito in maniera ingorda. Poi, improvvisamente, si è staccato e, sollevatosi davanti a me, ha afferrato il mio viso con entrambe le mani e, prima di baciarmi, mi ha invitato ad assaporare i miei liquidi. Mi ha baciato di nuovo con passione, mentre io ero carica di desiderio e curiosa di assaporare la sua verga fra le labbra, ma lui si è abbassato di nuovo fra le mie cosce ed ha preso a tirare le piccole labbra con la bocca, mentre mi penetrava con la lingua. È andato avanti così per parecchio tempo, fino a quando quella stupenda leccata di figa mi ha procurato un nuovo orgasmo, ancora più intenso del precedente. Dopo avermi provocato quell’ennesimo piacere, si è alzato in piedi e, abbassati i pantaloni, mi ha presentato davanti al viso una stupenda mazza, lunga e dura, sormontata da una grossa cappella lucida e violacea. Me l’ha appoggiata alle labbra ed io ho spalancato la bocca; lui è rimasto immobile permettendomi di leccare e succhiare quello pazzesco randello di carne, godendo del piacere che gli prodigavano le mie labbra e complimentandosi con me per la bravura che mettevo in quell’operazione.
«Complimenti! Sei veramente una stupenda succhiacazzi! Sono poche quelle che riescono a prendermelo in bocca, ma ancora meno quelle che, come te, riescono a farsene entrare più della metà in fondo alla gola.»
Ha continuato a scoparmi la bocca, fin quando l’ho pregato di fottermi.
«Mettimelo dentro! Spingimi questa superba verga in fondo all’utero! La voglio sentire tutta, fino in fondo, fin dentro l’anima!»
Lui, con un sorriso compiaciuto, mi ha sfilato il cazzo di bocca e, dopo avermi fatto sollevare, mi ha fatto inginocchiare sopra il coperchio del water e, appoggiata la punta di quella verga fra le labbra della mia conchiglia fradicia di umori, con due spinte decise, lo ha infilato tutto in fondo. Ho goduto all’istante. Sentire quella verga enorme che dilatava la mia fica e che, ad ogni affondo, sbatteva con forza contro il mio utero, mi ha provocato un orgasmo che ho mugolato a denti stretti, per non farmi sentire da tutto il locale.
Mi teneva ferma per i fianchi e mi pompava con un ritmo ben cadenzato, che alternava con altro molto potente o lento, con altro più dolce, per riprendere subito a scoparmi con colpi vigorosi e rudi e poi di nuovo lenti e profondi. Ho goduto a lungo, raggiungendo quattro o cinque orgasmi continui, mentre lui sembrava instancabile. Dopo aver avuto un altro orgasmo, si è fermato un attimo e, con entrambe le mani, mi ha aperto le chiappe, facendo colare della saliva lungo il solco, per poi spalmarla con la punta del cazzo, ormai fradicia di umori. Me l’ha appoggiato al buchetto e, con una spinta decisa, è scivolato tutto dentro di me. Non sono vergine di culo, ma quel randello che mi sfondava il retto, l’ho sentito tutto.
«Cazzo, fa piano! Mi sfondi il culo! Però mi piace, dai, spingimelo tutto fino in fondo! Cazzo, se mi piace!»
Lui mi ha afferrato i fianchi con entrambe le mani e, sollevatami dall’insolita posizione, mi ha fatto appoggiare le gambe per terra e, tenendomi sollevata solo una gamba, con un piede poggiato sul water, ha preso a sfondarmi il culo, con forza sempre più crescente Ho goduto anche per il fatto che, in quella posizione, la sua mano destra è scivolata davanti e, mentre il suo cazzo mi speronava il culo, ho sentito due dita dentro la fica che mi masturbavano velocemente, con la stessa intensità con cui venivo presa nel culo. Ha sollevato l’altra mano e, se all’inizio, la teneva sulla mia bocca per impedirmi di urlare, affinché nessuno si accorgesse di quanto stavamo facendo in quel bagno, ad un tratto due dita sono entrate nella mia bocca e la sua voce mi ha sconvolto.
«Troia! Immagina che, mentre ti sfondo il culo, un altro cazzo ti sia piantato nella fica e uno ancora ti sfondi la gola!»
Son venuta di nuovo, all’istante! Ho goduto nell’immaginare la scena erotica che lui mi stava rappresentando. Anche lui era all’apice, ho sentito il suo ritmo aumentare velocemente, e poi, ad un tratto, rimanere ben piantato nelle mie viscere, mentre un’ondata di calore ha cominciato ad invadere il mio intestino.
«Sborro, troia! Ti sto sborrando nel culo!»
Dopo aver sentito alcune pulsazioni di quel suo cazzo che mi farciva l’intestino, si è tirato indietro sfilandosi da me e, con una mano, mi ha fatto capire che dovevo inginocchiarmi davanti a lui, cosa che ho fatto all’istante.
Mi sono trovata fra le labbra quel cazzo fradicio dei miei umori anali e della sua sborra, che ancora continuava ad uscire abbondante. In preda ad un raptus di piacere, ho leccato ed assaporato ogni cosa presente su quella verga, godendo di quanto, in quel momento, mi ritenevo troia. Lui mi ha sorriso, poi mi ha sollevato e baciato di nuovo, complimentandosi ancora per la mia incontenibile libidine.
«Sei una vacca stupenda! Mi sei piaciuta appena ti ho visto entrare e, dentro di me, ho desiderato immediatamente godere del tuo corpo. Naturalmente mi piacerebbe ripetere quest’esperienza, anzi, se vuoi, ti organizzo il modo di farti vivere quella fantasia di cui ti parlavo prima: tu, io ed altri due maschi.»
L’ho guardato estasiata, poi ho preso dalla mia borsa il cellulare e mi son fatta dare il suo recapito telefonico. Lui è uscito, mentre io mi sono seduta sul water e, in qualche modo, ho lasciato colare dal mio culo slabbrato, tutta la sua sborra, fino a quando mi son data una ripulita e son tornata nel gruppo. Giunta di nuovo nel salone, Lucio è venuto vicino a me e, osservandomi attentamente, ha notato che avevo il trucco era un po’ sfatto, i capelli un po’ arruffati e l’aria un po’ sbattuta. Guardandolo dritto negli occhi, l’ho pregato di andar via perché ero stanca. Lui non ha detto nulla, ma, una volta che ci siamo trovati nell’intimità del nostro letto, senza che lui chiedesse nulla, mi sono appoggiata sdraiata sul suo corpo nudo e, impugnato il suo splendido cazzo, gli ho raccontato tutto quello che era successo, mentre lo segavo piano. Ha ascoltato in silenzio tutto il mio racconto, per poi salire su di me e penetrarmi con forza, scopandomi e facendomi godere ancora, quasi come se quello che avevo già provato non mi avesse soddisfatto. Mi ha pompato velocemente e, quando il mio corpo ha preso a tremare per effetto dell’ennesimo orgasmo che provavo, anche lui ha riversato dentro di me, la sua copiosa sborrata. Siamo rimasti abbracciati e, quando gli ho confessato che mi sarebbe piaciuto vivere quella fantasia con tre uomini, lui mi ha guardato dritto negli occhi e mi ha risposto che a lui non sarebbe dispiaciuto, provare la bionda Simona e così, circa una settimana dopo, siamo andati noi quattro a cena e, assieme a noi, ci hanno raggiunto anche due amici di Roberto, che hanno poi trascorso il resto della serata in nostra compagnia, facendomi provare emozioni talmente forti che, nonostante siano già passati due mesi, quando chiudo gli occhi, ancora sento le mie mutandine inumidirsi da non credere.

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